Dopo una gravissima crisi che ha attraversato anche il Regno Unito, grazie ad un’iniziativa del Governo Cameron legata alle facilitazioni per le Banche in cambio della concessione da parte loro di mutui per l’acquisto della prima casa, il mercato è ripartito chiudendo il 2012 con numeri positivi.
Il successo del provvedimento è stato tale da convincere il Primo Ministro a continuare su questa strada annunciando di aver previsto ben 14 miliardi di euro per il finanziamento di un nuovo provvedimento battezzato Help to buy, che consentirà ai cittadini di ottenere prestiti fino ad un importo massimo di 140.000 euro senza alcun interesse.
L’ala laburista del parlamento si è erta contro l’iniziativa che, a loro dire, favorirebbe i ricchi negli acquisti di lussuose seconde case.
In attesa che la matassa si dipani il mercato immobiliare britannico gode e, numeri alla mano, gli investimenti provenienti da oltre confine aumentano visto che il mattone britannico è oggi ritenuto fra i più solidi e redditizi.
Le vecchie leggi dell’economia, però, non fanno eccezione neanche a Londra e una maggiore domanda, in assenza di un’altrettanto aumentata offerta, produce un incremento dei prezzi, per ora contenuto (+0,3% nella nazione e +0,7% nella sola Londra), ma comunque il più alto registrato nell’ultimo triennio.